La polizia municipale è diventata più severa o i piacentini più indisciplinati? Dubbio amletico.
Fatto sta che dall'indagine de Il Sole 24 Ore in edicola ieri Piacenza risulta essere 23ª in Italia sugli incassi pro-capite da contravvenzione: 61,3 euro ogni patentato nel 2014. Milano è prima con 176 euro, ultima Taranto che non incassa nulla e non multa praticamente nessuno, condividendo una posizione piuttosto simile (e strana) a molte altre città del sud. Ma cosa dovrebbe dire allora la "cugina" Parma, dalle casse pubbliche svuotate e dal monte-debiti poderoso: è terza in Italia per multe pro-capite (118 euro) e incassa ben 14,3 milioni di euro, pur molto meno dell'anno precedente.
Altra curiosità: se nella media italiana si registra una contrazione degli introiti in via generale, noi siamo in netta controtendenza, Piacenza infatti si garantisce un incasso complessivo da contravvenzioni di 4 milioni di euro nel 2014, mettendo a segno un incremento dell'1,9 per cento rispetto all'anno precedente, il 2013.
Ci si può chiedere se nell'assenza di un comandante (arriverà entro maggio, il concorso è in fase finale) le pattuglie dei 115 vigili piacentini abbiano voluto mostrarsi comunque particolarmente zelanti. Se gli ausiliari del traffico abbiano dato un "giro di vite".
Niente di tutto ciò: «I vigili fanno il lavoro che hanno sempre fatto, hanno piani già stabiliti dai comandanti» aggiusta il tiro l'assessore Luigi Gazzola (Bilancio) sempre impegnato a far quadrare i conti pubblici. Quei 4 milioni a Piacenza riferiti dal quotidiano economico, in realtà vanno capiti bene: tengono conto sia di quanto è stato riscosso riferito al 2014 - spiega l'assessore - sia dei residui degli anni precedenti, vale a dire sono il frutto delle attività di recupero di contravvenzioni non pagate relative a tempo debito.
Si aggiunga però che i meccanismi di recupero delle multe non pagate funzionano molto male. Un esempio su tutti: sulle cartelle emesse da Equitalia relativamente a Ici, multe e tasse locali varie emesse sul 2012 da Equitalia, si è recuperato solo il 9 per cento e sui ruoli delle multe emesse nel 2013 si è riscosso solo il 5 per cento. Sconfortante.
«Sono moltissimi quelli che non pagano» constata Gazzola, e quindi il presunto incentivo di sconto del 30 per cento se si paga la multa entro i primi cinque giorni finisce per essere addirittura penalizzante per il Comune. Chi non paga, non paga ugualmente e il gettito si abbassa. La media di introiti di 4 o 4,5 milioni all'anno è consueta per il Comune di Piacenza, ma il non-incassato è tanto, con un'evasione che tocca complessivamente il 40 per cento. Si aggiunga che c'è una rottamazione in corso dei debiti, una specie di condono nella manovra governativa per le cartelle sotto i 300 euro inviate fino al 2011 e mai riscosse da Equitalia, ciò per alleggerire una montagna di pratiche arretrate inevase. Con buona pace dei bilanci pubblici e a tutto vantaggio dei furbetti delle multe. Patrizia Soffientini LIBERTA' 03/03/2015
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