Vaciago: un progetto Comune-Aci per togliere le auto dalle strade
Un progetto pilota tra Comune e Aci (Automobile club d'Italia) che faccia di Piacenza una città modello sul fronte caldo della viabilità, una città che si prende tutto il tempo che ci vuole, anche qualche decennio, ma che a compimento dell'opera potrà dire di avere risolto il problema del traffico una volta per tutte. E' la proposta dell'ex sindaco Giacomo Vaciago, oggi consigliere comunale della Margherita, che, dopo averne parlato con il presidente dell'Aci, Franco Lucchesi e con il sindaco Roberto Reggi e l'assessore alla mobilità Pierangelo Carbone, si è preso l'impegno di portare a definizione la cosa dopo l'estate. Il progetto si chiamerà “Piacenzacittabella” e ci libererà dalle auto, nel senso che l'obiettivo è arrivare a una città in cui ogni mezzo di trasporto privato abbia una sua “casa” privata, ossia un garage o un posto-auto non sul pubblico spazio. «Magari ci vorranno 20 anni, ma la cosa potrà funzionare solo se si parte da subito con determinazione, facendo ogni anno un ventesimo del progetto». Questa la premessa di Vaciago, che poi entra nel merito: «Il criterio è che auto e moto possono spostarsi solo da luogo privato a luogo privato, la sosta non deve essere possibile sullo spazio pubblico. Significa che tutti i grandi magazzini devono fornire i parcheggi o che, se vado a messa, metto la macchina nel garage sotto la chiesa: succede nella cattedrale di Vienna, perché non deve poter accadere in piazza Duomo?». Ci vogliono 20 anni? «L'importante è che ogni anno un ventesimo di spazio pubblico venga liberato perché c'è altrettanto spazio privato di parcheggi in più», spiega Vaciago: «Certo, occorre cominciare a far sì che posteggiare in strada costi di più che in un garage privato, altrimenti nessuno sarà invogliato a farlo. Dunque, gradualmente, i parchimetri dovranno diventare più cari, così la gente si abitua». Se si elimina la sosta sulle strade, è la ricetta dell'economista dell'Università Cattolica, «si guadagna la metà di spazio pubblico che oggi è occupata dalle auto e così il traffico si fluidifica e si dimezza l'inquinamento». Non solo nuovi parcheggi, però, gli interventi infrastrutturali dovranno essere altri: strade su più livelli, tunnel, tratti sotterranei. «C'è da scavare parecchio e i semafori vanno aboliti tutti (creano code e inquinamento) e sostituiti con rotatorie», secondo Vaciago: i bus dovranno essere solo elettrici, tutte le grandi sedi di uffici, pubbliche e private, sono da spostare in periferia, e ci vorrà una grande rete di giardini pubblici collegati da percorsi pedonali». Quanto al centro storico, non sarà necessaria la chiusura, ma «un accesso razionato, con divieto per chiunque (senza pass a pochi privilegiati) in determinati orari, magari dalle 7 alle 9 e dalle 18 alle 20». Contrario, Vaciago, alle targhe alterne («E' una soluzione iniqua, penalizzano chi ha una sola auto e non chi ne ha due, una con targa pari e una dispari»), nonostante in Consiglio abbia votato a favore del protocollo regionale sulla qualità dell'aria firmato da Reggi («Contiene anche misure condivisibile come il car sharing»). Tornando al progetto tra Comune e Aci, appena sarà avviato, spiega Vaciago, vedrà all'opera un gruppo di lavoro congiunto che in 6-12 mesi confezionerà il percorso di interventi: «L'Aci investirà su Piacenza e poi potrà promuoverne in tutto il mondo il modello di città liberata dal traffico».
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