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«Tempi duri, ma le imprese resistono»

rapporto sull'economia del Consiglio di Assindustria.

Si spera e si aspetta.
L'economia piacentina potrebbe vivere una risalita nel secondo semestre del 2004.

I primi sei mesi invece del nuovo anno saranno per lo più di sofferenza e di schicchiolii anche per settori finora preservati dalla stagnazione. E anche se questo scorcio di annata è stato avaro di buone notizie per le aziende locali, tra gli imprenditori piacentini - sintetizza il presidente di Assoindustria, Giuseppe Parenti - predomina un «cauto ottimismo», tutto proiettato alla seconda parte dell'anno che sta per aprirsi.
Il polso della situazione viene fornito dall'ultima seduta di quest'anno del consiglio di Assoindustria, dove tradizionalmente emergono sia problemi sia note positive dell'andamento economico visto dalle imprese locali.

Parenti ha rilevato, per il 2003, una situazione a “macchia di leopardo”: abbiamo attraversato «un anno di transizione» per la meccanica, il comparto che rappresenta il 50 per cento delle produzioni. E la fotografia di questo settore mostra una diversificazione legata alle fortune delle singole aziende.

«E' ancora buono l'andamento dei settori legati alle costruzioni e ai materiali per l'edilizia,
ambiti che stanno sfruttando l'espansione delle richieste, anche se la fine dell'anno è stata in tono minore e l'anno a venire, dopo periodi di notevole crescita, si presenta in calo».

Parenti rileva anche «grandi preoccupazioni» per le produzioni legate ai consumi delle famiglie, come l'abbigliamento per esempio, «sulle quali pesano profonde incertezze ed un forte cambiamento strutturale». Qui è più difficile fare previsioni.

«La situazione locale non si presenta comunque in modo drammatico - sostiene Parenti - la cassa integrazione è ancora ai minimi storici e le aziende denunciano, pur in presenza di margini di contrazione, una tenuta dei fatturati ed in alcuni casi un aumento delle vendite».
«Certo, abbiamo a che fare con le incognite del dollaro che continua a diminuire il suo valore e questo ci può mettere in difficoltà.
E il Paese da anni ormai perde in competitività ed efficienza.
Comunque bisogna cercare di venirne fuori, ricerca e innovazione sono indispensabili ma non sufficienti, tutto il sistema deve essere competitivo, anche nel nostro territorio, dove l'impresa dovrebbe essere maggiormente percepita come valore».



L'andamento dei settori
Beni di consumo in sofferenza, bene l'edilizia


Un calo del 20-30 per cento nel settore calzaturiero, un trend in crescita del 5-6 per cento del terziario: alti e bassi, montagne russe di un'economia che fatica, in mesi difficili, a trovare equilibri e certezze. Ma che a punte critiche unisce segnali incoraggianti.
E' il profilo dell'economia locale quale emerge dalla discussione di fine anno tra le aziende piacentine riunite nel consiglio generale di Assoindustria.
Le maggiori tensioni si avvertono nel settore dei beni di consumo.

Abbigliamento
«Le produzioni piacentine si salvano perché negli anni si è investito nel marchio» afferma Andrea Rossi (Kallistè). Forte calo dei consumi conferma Margherita Margaroli (Imac), premiate le produzioni di qualità.

Metalmeccanica
Sulle macchine utensili - che danno corpo per il 50% all'industria locale - nel 2003 ha pesato il calo del dollaro, e questo condiziona anche il futuro nonostante la ripresa del mercato americano e cinese. «Prospettive solo nella seconda metà dell'anno» sentenzia Stefano Motta (Jobs).
Bene le produzioni su misura (Gabriele Gasperini, Mcm), mentre calano anche del 20% gli addetti delle telecomunicazioni, osserva Giuseppe Bertolini, la Selta però va in controtendenza. L'Astra chiude un anno «eccellente» sul mercato allargato (Sergio Perini), in crescita il settore valvole (Aurelio Orgoni, Yyco valves), mentre sui metalli pesano i costi energetici (Luigi Gatti, Zincatura metalli). Le macchine da stampa guardano all'estero e hanno buon andamento, (Antonio Cerciello, Nordmeccanica), particolare il caso di Schiavi Spa in ristrutturazione (Cesare Schiavi). Sono intervenuti anche Antonio Schiavi (Schiavi Macchine Utensili), Alberto Rota (Rota Guido), Francesco Casella (Casella Macchine agricole) e Piero Peretti (Impero).

Filiera costruzioni
Le escavazioni chiudono un anno positivo (Filippo Lusignani, Mapricem), i produttori di materiali per l'ediliza avvertono un calo però rispetto al boom 2002 (Luciano Bolzoni, Canova). In leggera crescita i produttori di cemento nel primo semestre, con rallentamenti previsti sul 2004 (Maurizio Vecchi, Cementirossi e Salvatore Lisi, Buzzi Unicem), analisi a cui si associa Pierangelo Bellini (Edilstrade Building). L'edilizia residenziale è in salita (Augusto Rizzi, Rdb), ma il mercato provinciale appare limitato e frazionato (Antonio Cogni, Cogni). Interventi anche di Fabio Molinaroli (Molinaroli Cstruzioni), Aldo Silva (Edilsilva), Andrea Barabaschi (Barabaschi Costruzioni).

In generale
L'alimentare si assesta più che bene (Amerigo Pallanti, Berni; Gabriele Zanelli, San Carlo).
La plastica punta ad una ripresa nel secondo semestre 2004 e si difende dalla Cina con prodotti di qualità (Massimo Ratti, Safta; Enrico Ghiadoni, Demaplast).
In espansione il mercato di energia (Sergio Giglio, Giglio) e ambiente (Claudio Dodici, Trs Ecologia).
Nel lattiero caseario il calo del prezzo del latte reca benefici, si temono incognite dalla situazione Parmalat (Angiolino Dieci, Caseificio Dieci).
Tiene la grafica con il packaging farmaceutico (Carlo Domeneghetti, My Health).
Legno e arredamento subiscono contrazioni verso una fascia bassa di produzione (Silvio Bisetti, Driade, Federica Arduini, Arduini Legnami).
In «perenne» emergenza i mangimi dopo mucca pazza, polli alla diossina e aflatossine (Paolo Bianchetti, Mais).
Il terziario, nonostante qualche cedimento dell'informatica, naviga in buone acque e aspetta in incremento del 10% sull'anno a venire.
Buoni volumi anche per la consulenza immobiliare (Ilva Paola Moretti, Privatassistenza; Michela Tiramani, Acropolis; Anna Tanzi, Ariel Immobiliare).
Trasporto e logistica soffrono di pesanti contrazioni, riduzioni di tariffe, dimensioni ridotte delle aziende (Franco Arbasi, Trasind; Giorgio Cravedi, Interlog), bene invece le autostrade che a Piacenza investiranno 250 milioni di euro (Giorgio Colombi, Satap).
Nelle telecomunicazioni i margini si riducono per la forte concorrenza, ma positive sono le attese sul 2004 (Giorgio Ferri, Telecom).



pubblicazione: 19/12/2003
aggiornamento: 24/08/2004

Giuseppe Parenti 3461
Giuseppe Parenti

Categoria
 :.  ECONOMIA Piacenza
 :..  Industria



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