Lo dice Filippo Allegra
«Siamo noi i primi a non essere soddisfatti».
Il 58enne Filippo Allegra, amministratore delegato di Seta spa, respinge come «critiche ingiuste e puramente strumentali» molte delle accuse mosse dal territorio piacentino al servizio di trasporto pubblico. Ma, forte dell'esperienza che lo ha formato già come ad di Trambus, l'azienda che gestisce il trasporto pubblico di superficie di Roma, non molla. Incassa l'insoddisfazione dei soci piacentini, dice che è anche la sua e ripromette alcuni dei mezzi promessi entro la prossima settimana.
Allegra, il consiglio provinciale e quello comunale di Piacenza hanno espresso forte malcontento nei confronti dell'attuale management societario. Si parla di un piano industriale che non ha trovato corrispondenza nei fatti. È così? «Ritengo certe critiche che abbiamo letto in questi giorni alquanto ingiuste, alcune puramente strumentali. Il piano industriale è stato condiviso con tutti i soci, compresi quelli di Piacenza. Alla luce dell'attuale situazione, è evidente che occorrerà procedere ad una rilettura, ed è esattamente quanto stiamo facendo. Siamo pienamente consapevoli del fatto che gli utenti piacentini si attendessero da Seta qualcosa di meglio. È un'aspettativa legittima e posso garantire che siamo i primi a non essere soddisfatti: lavoriamo ogni giorno per migliorarci».
Gli utenti dicono che i mezzi sono troppo vecchi, è piovuto addirittura sui sedili. Che fine hanno fatto i dieci mezzi promessi? «Il parco mezzi di Piacenza è tra i più vecchi in regione, ha un'età media 14 anni, ed è quanto abbiamo ereditato a gennaio 2012. Il nostro piano di investimenti prevede per Piacenza l'acquisto entro il 2013 di dieci mezzi in autofinanziamento, con ulteriori altri tredici mezzi in arrivo entro il 2015 che godranno di un contributo regionale. I primi tre bus, due interurbani e uno urbano, sono in fase di allestimento e saranno consegnati entro la prossima settimana. Altri dieci mezzi extraurbani saranno disponibili entro la metà di maggio».
Il 30 maggio Seta sarà chiamata ad approvare il suo bilancio. In che acque naviga la società di trasporto? «Seta ha sottoscritto tutti e tre i contratti di servizio nei bacini provinciali in cui opera, i cui termini sono in linea con il piano industriale. Per Piacenza, ad esempio, è prevista l'erogazione di otto milioni di chilometri l'anno di servizio, per un corrispettivo di 2,07 euro a chilometro. Il primo bilancio di Seta si chiuderà con un disavanzo in linea con quanto previsto negli ultimi aggiornamenti del piano industriale».
Perchè tagliare il 40 per cento dei rivenditori? «Le notizie che girano in merito al calo delle rivendite non sono esatte: il calo è del 21 per cento e non del 40 e, soprattutto, la copertura territoriale è stata mantenuta invariata. Abbiamo eliminato 60 punti vendita su 284, abolendo la formula del "conto vendita" sia per problemi gestionali che per obblighi di legge, ma anche per alcuni problemi avuti con rivendite che non hanno pagato. Seta nel 2012 ha esteso la propria rete di vendita aprendo sette nuove biglietterie aziendali in provincia di Piacenza, nelle quali è possibile acquistare e ricaricare anche gli abbonamenti, oltre ai biglietti. In tutta Italia la distribuzione dei titoli di viaggio alle rivendite è fatta di norma attraverso soggetti esterni. L'anomalia, al massimo, c'era prima».
Nodo autisti: la revisione dei turni non sembra aver del tutto convinto gli operatori. «Quella revisione, attivata a settembre, ha comportato una riduzione del 7% nel fabbisogno giornaliero di personale, mantenendo invariato il livello del servizio erogato agli utenti. Questo ha permesso di non ridurre i chilometri percorsi dai mezzi, riducendo però i costi per l'azienda. Tutto ciò nel pieno rispetto delle norme contrattuali. E, soprattutto, senza licenziare nessuno. Oggi riusciamo a fare lo stesso servizio con meno personale».
Elisa Malacalza da LIBERTA' del 04/05/2013
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