Qualche signora con i capelli d'argento che scende in piazza Cavalli per fare shopping si è allarmata alla prospettiva di una rivoluzione dei bus che liberi il centro storico, il cuore della città, dagli ingombranti ma comodi mezzi pubblici. Tranquille. La rivoluzione non arriva domani.
Si tratta, per ora, di un'opinione personale dell'assessore al commercio Alberto Squeri, raccolta da Libertà nel quadro di un ragionamento allargato su una città futura più pedonalizzata, più valorizzata nei suoi luoghi storici, suggestione tutta da studiare e da verificare.
Resta il fatto che amministratori e gestori dei trasporti un pensierino lo stanno facendo. «Chiariamo che si tratta solo di un'ipotesi - assicura l'assessore Pierangelo Carbone (Viabilità), da noi sollecitato sul tema - non c'è nessuno studio al riguardo. Un conto è apportare leggere modifiche alle linee di trasporto, un conto sono azioni che passano attraverso un piano del trasporto pubblico, in calendario solo quando Borgo Faxhall potrà accogliere la stazione delle corriere».
Vale a dire che se ci vorranno un paio d'anni, o forse tre, per arrivare a questo traguardo, nel frattempo si possono studiare soluzioni anche per allargare l'area pedonale del centro.
Ci sono tre nodi, come piazza Sant'Antonino, Piazza Borgo e piazza Cittadella, dove attestare gli autobus a ridosso del centro.
«Ma in contemporanea servirebbe un sistema di bus navette, piccole circolari che possano entrare nelle aree pedonali per servire l'utenza più debole, anziani e disabili». E le "navette" sono adatte anche sulle strette arterie storiche, come via Sant'Antonino, Corso Garibaldi, che potrebbero meglio far emergere la loro natura pedonale. Tutti progetti per il prossimo mandato elettorale, se vincesse il centrosinistra.
La suggestione non sembra dispiacere anche a Paolo Botti, presidente di Tempi Spa, l'azienda dei trasporti pubblici, al quale chiediamo un parere. Botti fa notare che la struttura della nostra città non è facile da gestire, ma si potrebbe lavorare sulle direttrici di via Garibaldi e via Sant'Antonino per convogliare il traffico da ovest ad est e su quelle di via Roma e via Borghetto per lo scorrimento est-ovest.
«Ma va detto che piazza Cavalli oggi non è solo punto d'arrivo, bensì di attraversamento». D'accordo Botti con Carbone: per ritocchi come sdoppiare le linee 3 e 7, per un certo periodo accorpate, o ripristinare la linea 6, è facile agire. Altre misure richiedono studi. «Al momento siamo impegnati a migliorare frequenze e a introdurre cadenze periodiche ogni 15 e 20 minuti, più facili per l'utenza», ma certo la piazza "liberata" è un'idea che «val la pena di approfondire». Patrizia Soffientini
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