Passa in consiglio comunale l'assestamento di bilancio 2002.
La musica è sempre la stessa. Giunta e maggioranza a suonare il ritornello dello stato di dissesto dei conti del Comune e l'opposizione a rispondere in coro che il buco di bilancio è un'invenzione, un'alibi per creare le premese di un aumento della tassazione locale. E' stato così anche ieri in consiglio comunale dove, con il sì di Ulivo e Rifondazione comunista e il voto contrario della Casa delle libertà, è stato approvato l'assestamento al bilancio 2002 (accompagnato anche dal piano delle opere pubbliche 2002-2004, dall'elenco annuale 2002 e alla relazione programmatica 2002-2004). Una polemica, quella del “buco”, «artatamente costruita a tavolino», secondo l'opposizione (parole, nello specifico, di Tommaso Foti, An), per mascherare l'imminente stangata fiscale. Giunta e maggioranza insistono nel sostenere che la situazione è «grave» (Alberto Squeri, Margherita), o perlomeno «difficile» (Carlo Berra, Ds) specie oggi che sta prendendo forma una Legge Finanziaria del governo giudicata estremamente penalizzante per gli enti locali, con tagli dei trasferimenti statali e blocco dell'addizionale Irpef. Se dunque, fino a ieri l'ipotesi su cui si stava ragionando a Palazzo Mercanti era di riparare alle ritrettezze di bilancio giocando sulla doppia leva “introduzione dell'addizionale Irpef-aumento dell'Ici”, ora a disposizione ne resta soltanto una, l'Imposta comunale sugli immobili. E di quanto potrebbe aumentare l'Ici? Ancora da decidere; ma qualche indicazione di massima dal dibattito di ieri è arrivata. Raccogliendo una proposta del luglio scorso di Giacomo Vaciago (Margherita), secondo il quale l'aliquota Ici dovrebbe aumentare tanto da consentire di finanziare gli sforamenti di spesa corrente verificatasi con l'amministrazione Guidotti, l'assessore al bilancio Francesco Cacciatore ha quantificato la cifra in 5,94 milioni di euro. Questa, infatti, ha reso noto, «l'entrata necessaria perché il bilancio veda ritornare in pareggio le entrate ordinarie e la spesa corrente». Un gap, lo ha definito Cacciatore, che «ci condizionerà nel bilancio 2003». Per Alberto Squeri, la Finanziaria pone in una «situazione drammatica il nostro Comune» che si trova sbarrata la strada dell'addizionale Irpef, sin qui mai introdotta. Allora ci sarà, sì, da fare il possibile per recuperare risorse risparmiando sul versante della spesa, a cominciare dalla riorganizzazione della macchina comunale (concetto su cui ha puntato anche Berra), ma non basterà per affrontare quello squilibrio di oltre 5 milioni di euro: solo che agendo solo sull'Ici, significherebbe un aumento dell'aliquota al 6-8%, cosa ritenuta «non percorribile» perché si penalizzerebbero troppo i cittadini. Sbagliato prendersela con la Finanziaria, ammonisce invece l'opposizione. Per Foti, il “buco” «esiste solo nella testa di chi lo afferma» e sfida la giunta a scommettere che il bilancio 2002 si chiuderà con un avanzo di amministrazione di 1,5-2 milioni di euro.
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