estratto da Libertà del 9/2/2005
Il coordinatore di Forza Italia, Claudio Maschi rinvigorisce la ruvida polemica verso «chi pensa di poter usare il partito come un ascensore». «Chiare, efficaci ed inequivocabili» le parole di Agogliati, considera Maschi in una nota in risposta a Pizzelli, Francesconi, Carlo Mazzoni e Sandro Ballerini («Tutti e quattro candidati nelle ultime elezioni provinciali», fa presente il segretario).
Ribadita, dunque, la validità dell'aut aut posto da Forza Italia: o si sta con noi o con il Cpe, non è compatibile con le regole interne l'adesione a un movimento che prevede nel suo statuto la partecipazione con proprie liste alle elezioni e che si sta sempre più accreditando come concorrente alle urne, visto che fa proseliti negli stessi ambienti.
Maschi ribadisce «come una delle caratteristiche fondamentali riconosciute a Forza Italia e al suo leader Silvio Berlusconi sia sempre stata quella di fare chiarezza nel panorama politico». E nel caso in questione, si legge nella nota, «chiarezza vuole che ogni persona possa stare in un solo partito e non contemporaneamente in due o più. In una parola una tessera per volta. Questo ci chiedono sia gli elettori di Forza Italia che la base del partito che per definizione si esprime attraverso il segretario provinciale del partito eletto dal congresso. Tutto il resto è vecchia politica e vecchi riti della politica. Non è la politica di Forza Italia».
«Troppo comodo», aggiunge Maschi, «pensare di usare Forza Italia come un ascensore per avere qualche incarico e muoversi come se il partito che ci ha permesso con il suo simbolo di raggiungere quel risultato, non esistesse.Tutti gli iscritti, militanti, dirigenti ed eletti nelle istituzioni devono sapere che, se Forza Italia è un ascensore che permette a tutti di salire ai piani alti, può essere anche un ascensore che fa scendere chi, con ambiguità, ne approfitta».
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