Consiglio comunale - Piano traffico verso l'approvazione.
È arrivato al suo atto finale lo scontro sul Put in consiglio comunale. Nella tarda serata di ieri il provvedimento rimaneva ancora da votare, ma la seduta - l'ultima di una serie tutta dedicata al nuovo Piano urbano del traffico che va ad aggiornare quello del '98 - aveva già offerto un ampio spaccato della contesa cui abitualmente danno vita maggioranza e opposizione in tema di viabilità.
Merito di due ordini del giorno (odg) della Casa delle Libertà (Cdl) discussi nella parte iniziale del consiglio, prima della pausa-cena, che dalle 20,30 alle 22 ha interrotto i lavori. A partire dal nodo-parcheggi, oggetto dei due odg, si sono definite in modo piuttosto netto le distanze tra Unione di centrosinistra e Cdl sulle risposte da dare ai problemi del traffico con i loro risvolti su ambiente e attività economiche specie del centro storico. E se la maggioranza ha difeso la sua linea di progressiva riduzione delle auto dal cuore (ma non solo) della città con l'estensione della Ztl (Zona a traffico limitato) per tre tappe successive a via Roma (da piazzetta Santa Maria), piazza Sant'Antonino e via Giordani (fino a stradone Farnese), via Scalabrini, l'opposizione ha duramente contestato che la cosa avvenga senza la preventiva realizzazione di nuovi posti-auto il più possibile a ridosso del centro, visto che la dotazione attuale viene giudicata del tutto inadeguata. Il primo dei due odg, firmato da Marco Tassi (An), ha preso di mira uno degli strumenti con cui il Put intende raggiungere l'obiettivo di ridurre le auto in circolazione, e cioè l'estensione del numero di parcheggi a pagamento. La regola per le grandi aree-sosta di viale Malta e della caserma Cantore sullo Stradone è di un terzo dei posti a pagamento, in modo di ottenere una rotazione degli utenti, ha spiegato l'assessore alla mobilità, Pierangelo Carbone. L'odg di Tassi chiedeva il mantenimento della gratuità. D'accordo il resto della minoranza. «La rotazione non è la risposta giusta, ci vogliono nuovi spazi», hanno ammonito Paolo Mancioppi (Lega), Giorgio Antonini, Giuseppe Caruso (entrambi di An), Emilio Gorgni Bottego (gruppo misto). Secondo Carlo Mazza (gruppo misto) è una misura che serve al Comune solo per «fare cassa» ma che «terrà ancora più lontani i cittadini dal centro», mentre Massimo Trespidi (Fi) ha parlato di «stregonerie» che penalizzano chi deve trovare il parcheggio per andare sul posto di lavoro. «Si utilizzi piuttosto lo strumento del disco orario, ma lasciando la gratuità», ha proposto Alfredo Cagnani (Fi) incontrando consensi anche nella maggioranza (Edoardo Piazza, dei Piacentini Uniti). E Filiberto Putzu (Fi) ha caldeggiato «maggiori investimenti» nel trasporto pubblico per incentivarne l'utilizzo («Più bus navetta, linee più efficienti, pullman di dimensioni meno ingombranti»). L'odg è stato respinto dalla maggioranza (con l'eccezione dell'astensione di Piazza e della non partecipazione al voto del diessino Graziano Celli) perché la tesi davvero «fantasiosa» sul tavolo è quella dell'opposizione secondo cui nulla si deve toccare prima che siano realizzati nuovi parcheggi e da lasciare gratuiti. È l'opinione di Gianni D'Amo (Ds) che ha invitato a riflettere sulla conformazione di Piacenza, con «la Lombardia a 300 metri dal centro» e l'assetto stradale di stampo medievale: «Non c'è altra soluzione per salvare questa città, venire in centro deve risultare più scomodo che con l'autobus, non si può pensare di lasciare 8-10 ore la macchina parcheggiata per andare a lavorare. Non è una direzione popolare? Può darsi, ma non possiamo permetterci che le nostre grandi aree sosta siano per metà utilizzate in questo modo». Fermo restando, ha aggiunto D'Amo, che occorrono «investimenti strategici» sul trasporto pubblico e anche «un lavoro di educazione» sulla cittadinanza.
L'opposizione ha rincarato la dose di critiche con il secondo odg, presentato da Forza Italia per chiedere che la Ztl non sia allargata fino alla realizzazione di «un congruo numero di parcheggi» adiacenti al centro. Diversamente si fa «qualcosa di scellerato e di colpevole nei confronti delle attività economiche del centro che ne usciranno pesantemente danneggiate», ha ammonito Alberto Bottazzi (Fi). Monito che l'assessore Carbone respinge: «Dalle nuove limitazioni non ci sarà un problema di accessibilità al centro né di collasso economico. Le attività a maggior valore commerciale sono oggi quelle che stanno nelle strade pedonalizzate (il Corso, via Calzolai, via XX Settembre, via Sopramuro) e tra i negozianti ne ho trovati moltissimi favorevoli differentemente dalle loro organizzazioni di categoria». L'odg è stato così respinto (due astenuti: Antonio Levoni, del gruppo misto, e Piazza) Gustavo Roccella Libertà del 10/5/2005
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