Sotto accusa ci sono loro: i veicoli con almeno dieci anni di vita sulle spalle, dotati di motori diesel o benzina ormai obsoleti e quindi molto inquinanti.
La lotta alle emissioni prodotte dai mezzi immatricolati prima del '93 (i cosiddetti “pre Euro”), ma anche negli anni immediatamente successivi (omologati come “Euro1”) sarà al centro della strategia di contrasto alle polveri sottili che i comuni emiliani adotteranno a partire dall'autunno prossimo.
Facendo passare in secondo piano - come è stato spiegato al convegno degli amministratori di mercoledì scorso a palazzo Farnese - le targhe alterne.
Il blocco generalizzato delle vetture più “datate”, i cui contorni sono ancora da definire, si annuncia un provvedimento dall'impatto sociale consistente, visto che la quota di veicoli fuori norma nel parco in circolazione è ancora massiccia. Le ultime statistiche disponibili non sono recentissime, perché risalgono al 2003, e tuttavia possono dare un'idea delle dimensioni del problema: al primo gennaio di due anni fa, le auto pre Euro in giro nel comune di Piacenza erano 21mila e 50, circa il 34,2% del totale; quelle Euro1, 12mila e 367, pari al 20,1%. In tutto oltre 30mila, cifra che in questo ultimo anno si è probabilmente abbassata, ma non più di tanto. Per quanto riguarda le proporzioni per tipologia di automezzo, da sottolineare come gli autocarri leggeri, per lo più utilizzati a fini commerciali necessitino di un “ricambio generazionale”: i pre Euro erano il 40,2% del totale, mentre gli Euro1 il 21,8%.
Anche secondo Alfredo Parietti, presidente dell'associazione provinciale dei concessionari di auto, «una quota importante del parco mezzi in circolazione è costituito da veicoli vecchi. Tuttavia quella di colpire in maniera selettiva questi mezzi - aggiunge - particolarmente inquinanti, è la strada giusta, assai più efficace delle targhe alterne. E' indubbiamente vero che le emissioni prodotte da quella generazione di motori, hanno conseguenze più nocive per la salute. Non credo che una misura di questo genere - conclude - servirà ad incentivare il mercato delle auto nella direzione del ricambio: ad influire è il quadro economico complessivo e anche il nostro settore è contraddistinto dalla stagnazione».
Sul fronte politico interviene il capogruppo di Forza Italia Massino Trespidi per constatare il cambio di rotta sulle targhe alterne dell'amministrazione. «Dopo tre anni - afferma Trespidi - anche gli irriducibili come il sindaco Reggi, di fronte all'evidenza della realtà, hanno dovuto riconoscere che le targhe alterne sono uno strumento inefficace per combattere l'inquinamento. Quindi lo annoveriamo tra i pentiti. Aspettiamo però che dia seguito nei fatti a queste dichiarazioni non introducendo più il prossimo ottobre il provvedimento delle targhe alterne. La nostra diffidenza nasce anche dalla considerazione degli alleati di Reggi, una parte dei quali probabilmente è in netto contrasto con il pensiero che ha esplicitato». «Il giro di vite - conclude - dovrebbe riguardare anche le emissioni delle aziende: l'anno scorso in una mozione respinta dalla maggioranza, avevamo indicato che la direzione dovesse amdare più sul controllo delle emissioni delle aziende e degli edifici con impianti di riscaldamento vestusti».
Carbone: «Non si rinnega niente ma agiremo con più efficacia»
«Forse è ancora prematuro affermare che sono state rinnegate le targhe alterne: di certo abbiamo constatato la loro scarsa efficacia, e deciso di concentrarci su altre azioni più mirate». L'assessore comunale alla Viabilità Pierangelo Carbone, all'indomani del vertice fra gli amministratori emiliani che ha decretato il “cambio di linea” negli interventi contro le polveri sottili, non se la sente di escludere che il prossimo autunno ci ritroveremo ancora con le restrizioni settimanali “pari e dispari”». «Nel dettaglio, il pacchetto di provvedimenti che entrerà in vigore - spiega - a partire dal prossimo ottobre, sarà definito a livello regionale nei mesi di luglio ed agosto. Abbiamo notato che la priorità è costituita dalla limitazione dei mezzi più vecchi e inquinanti, quelli cosiddetti pre-Euro e anche gli Euro1». Inoltre i blocchi alla circolazione, per avere effetti concreti, devono essere continuativi e quindi andrà rivista anche la tradizionale “finestra” oraria tra le 12 e 30 e le 14 e 30 in vigore nei mesi passati; la lotta agli inquinanti va intensificata soprattutto nel periodo di gennaio-marzo, quello più soggetto alle situazioni di emergenza». «Potremmo anche decidere - afferma l'assessore di mantenere il giorno settimanale di targhe alterne, a cui affiancarne un secondo con il blocco generalizzato dei mezzi fuori norma, ma è ancora presto per stabilire la forma definitiva delle restrizioni». Per sostenere le proprie tesi, relative alla necessità di intervenire sui veicoli a più vecchia immatricolazione, Carbone si rifà ad alcune statistiche contenute nel documento presentato l'altro ieri dal sindaco al convegno a palazzo Farnese. Dai grafici si può notare come i valori di polveri sottili nell'aria si riducano mediamente del 18,4% con l'adozione delle targhe alterne, del 28,8% con il blocco di tutti i mezzi pre Euro, e del 31,1% con lo stop obbligato dei pre Euro abbinato a quello dei veicoli commerciali Euro1. Allo studio delle amministrazioni locali anche l'introduzione di speciali filtri antiparticolato.
I commercianti : «Giusto colpire le emissioni più nocive»
«E' finalmente la conferma delle nostre tesi: le targhe alterne sono una misura inutile per contrastare l'inquinamento, se non accompagnata da altre strategie più ad ampio raggio». C'è soddisfazione tra le categorie dei commercianti piacentini, davanti alla “svolta” annunciata due gironi fa a Palazzo Farnese dal sindaco Roberto Reggi e dall'assessore regionale all'Ambiente Lino Zanichelli, sul fronte delle restrizioni della circolazione veicolare. «Abbiamo sempre pensato - afferma il direttore dell'Unione Commercianti Giovanni Struzzola - che le targhe pari e dispari fossero un puro palliativo, per lanciare fumo negli occhi alle persone. Di fatto in questi anni hanno creato più difficoltà che prodotto benefici reali. Condivido una filosofia che mira a colpire alla fonte le emissioni più nocive: e quindi l'introduzione delle limitazioni per i veicoli più vecchi e inquinanti, senza penalizzare anche quelli già a norma. Un provvedimento che potrebbe funzionare anche da incentivo per rinnovare il parco dei mezzi in circolazione, e quindi mettere in movimento il mercato automobilistico. Andiamo però a incidere su tutti gli agenti inquinanti, promovendo il lavaggio delle strade e riducendo le emissioni dannose da riscaldamento domestico». Anche Fausto Arzani, direttore della Confesercenti, si posiziona sulla stessa linea. «Eravamo stati buoni profeti; - sostiene - le targhe alterne, non legate a progetti più ampi di salvaguardia ambientale dei cittadini, hanno finito per costituire soltanto un fastidio e un impedimento. Ora speriamo che le alternative scelte non abbiano un impatto troppo pesante sulla mobilità di chi possiede un veicolo vecchio: forse è utopistico immaginare un blocco delle auto così selettivo, in grado di discernere chi può circolare e chi no».
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